Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
62 |
guantata, mentre coll’altra si riadattava il gibus sulla testa.
— Volentieri, disse lo sconosciuto.
Loris vibrò il colpo.
Lo sconosciuto cadde senza gettare un grido. Kriloff sbalordito non si muoveva; Loris proseguiva già senza voltarsi: allora Kriloff spiccò un salto guardandosi addietro, e lo raggiunse.
— Loris...
— È già morto, ne sono sicuro. Non allunghiamo troppo il passo, sarebbe imprudenza.
E dopo una pausa:
— Vedi, seguitò mostrandogli un lungo spillo, che rimise con flemma entro un fodero bruno, è un grosso ago scanalato. L’idea è mia, mi è venuta dalla siringa del Pravatz; il fodero impermeabile è pieno di acido prussico, e chiude ermeticamente mediante un anello di gomma. Ho fatto molte esperienze sopra dei cani: non uno che sia riuscito ad urlare.
Kriloff atterrato abbassò la testa allungando inconsciamente il passo: poi si guardò indietro, spiò davanti, tese in sè medesimo tutti i sensi per cogliere un rumore di qualcuno, che si avvicinasse. Fortunatamente la strada era vuota, ma l’altra, che la tagliava a un cento metri, pareva più frequentata.
— Accendi dunque uno sigaro per darti un contegno, disse Loris con accento ironico. Un’altra volta ti spiegherò il metodo di Lacenaire per