Pagina:Ortiz - Letteratura romena, 1941.djvu/6

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coi» (risaliti), che son gli «haidùci». Capolavori di questa specie di ballate epico-liriche, messe recentemente a profitto da Panait Istrati nella sua ben nota «Présentation des Haïdoucs» (Paris, Rieder, 1925), sono la delicatissima «Miorița» («Agnellina»), in cui la più affezionata delle pecore rivela al pastore la sua prossima morte per mano di tre rivali, che voglion derubarlo del gregge; e la drammatica «Legenda Mânăstirei Argeșului» (La leggenda del Monastero di Argeș), in cui un leggendario architetto, Maestro Manole, s’induce a murar viva nella nuova fabbrica la donna amata per romper l’incantesimo, che faceva crollar durante la notte quanto era stato faticosamente costruito durante il giorno.

«Miorița» è l’espressione più delicata ed autentica dell’anima popolare romena e non trova perciò alcun riscontro nella letteratura popolare degli altri popoli. La dolcezza pastorale del paesaggio, la serenità con cui è considerata la morte, la semplicità e la tenerezza degli affetti familiari che in essa si riflettono; fan di questa poesia un vero capolavoro di delicatezza e di profondità, che testimonia di un senso del bello molto progredito e raffinato.

Sentite la risposta del pastore alla pecorella che gli ha rivelata la sua prossima morte:

Pecorella ricciuta,
se tu hai il dono della profezia,
e se io debbo morire
in un campo di sventura,
5. di’ al Vrânceano (1)
ed all’Ungureano (2)
che mi seppelliscano
qui vicino
nel recinto delle pecore,
10. perchè io sia sempre con voi,
dietro all’ovile,

  1. Vrânceano: pastore della regione della «Vrâncea» nella parte montuosa della Moldavia (giudicato di «Putna»).
  2. Ungureano: pastore rumeno di Transilvania, per tanto tempo soggetta agli Ungheresi. Anche oggi molte località abitate da romeni di Transilvania emigrati nella Romania propriamente detta si chiamano Ungureni. Una circoscrizione intera composta di otto villaggi e chiamata con questo nome si trova nel giudicato di Tecuciu. Un altro villaggio detto Ungureni-Ciulei esiste nel giudicato di Botoșani. Donne «Ungurence» (romene, cioè originarie di Transilvania) ho visto nel loro superbo costume nazionale nero a ricami d’oro ad una «hora» nei pressi di «Tismana» nel giudicato di Gorj.