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Tu vuoi considerarti un uomo,
rassomigliarti a loro?
Ma, muoian essi a migliaia,
altri ne nasceranno;

essi duran solo qual vani
ideali al vento:
quando l'onde trovano un sepolcro,
nascono altre onde;

· · · · · · · · · · ·

Ma tu, Iperione, rimani
lo stesso dovunque tramonti,
tu sei delle prime forme create,
l’eterno miracol tu sei...

E perchè poi vorresti morire?
Volgiti e guarda
verso quel mondo roteante,
e vedi che t’aspetta! —

Dal posto a lui fisso nel cielo
Iperion si volge...
la luna sorge tranquilla
e tremola sull’acque.

Ed empie di scintille
le vie tra i rami.
Sotto una lunga fila di bei tigli
seggon soli due giovani.

Iperione dall’alto vedeva
i loro volti rapiti nell’estasi;
non appena egli le ha il collo cinto col braccio,
ch’ella lo stringe al seno...

Odorano i fiori d’argento
e cadon dolcissima pioggia,
sul capo dei giovani sposi
dai lunghi riccioli biondi.

Ebbra d’amore ella solleva
gli occhi estasiati, ma vede
l’Astro, e, sottovoce,
gli confida i suoi voti:

— Scendi giù. bell’Astro carezzevole,
scivolando lungo un tuo raggio,
entra nel bosco e nell’anima mia,
l’ebbrezza mia rischiara! —

Tremola egli come una volta
sulle selve e sui colli,
accompagnando deserti
di mobili flutti;