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preceduta da un' ampia introduzione sugli usi, i costumi, la religione e l’indole degli abitanti, è anche oggi da raccomandarsi a quanti Italiani si propongano di compiere a fine di studi un viaggio in Rumania. Segue il Sestini, i cui due viaggi: da Costantinopoli a Bucarest1 (1779) e da Bucarest a Vienna2 (1780)3 ,attraverso la Valacchia, la Transilvania e l’Ungheria, posson considerarsi un po’ come il rovescio della medaglia di quello del Del Chiaro; visto che dove questi si compiace nel guardar gli avvenimenti attraverso una lente colorata in rosa; quegli al contrario ha la tendenza a veder tutto nero. Quasi contemporaneamente al Sestini, un altro abate, il Boscovich, rinomatissimo pe’ suoi studii d’astronomia e di meccanica, attraversava anche lui la Valacchia e la Moldavia, descrivendole nel suo noto Giornale di un viaggio da Costantinopoli in Polonia4, pubblicato il 1784 e che a me sembra, dopo quello del Del Chiaro, uno dei più originali e dilettevoli libri di viaggi che, si sien mai scritti in quel secolo. Chiude la serie il Raicevich, le cui Osservazioni storiche, naturali e politiche sulla Valacchia e la Moldavia5 (1778), un po’ aride per ciò che riguarda lo stile, ma abbondantissime ed esattissime, rappresentan l’ultimo libro scritto in Italiano sulla Rumania, benché purtroppo con sentimenti tutt’altro che italiani.

Da quell’epoca, la Rumania si è dagli Italiani lasciata al beneplacito di quanti giornalisti a tempo perso e conferenzieri d’occasione si son creduti in dovere per esser rimasti qualche settimana a Bucarest, d’empir le colonne dei giornali di provincia di tirate retoriche e colpi di grancassa sulla fraternità italorumena (o romena come questi cotali si compiaccion di scrivere), la sorella latina, i discendenti di Trajano ed altri luoghi comuni, compromettendo la serietà della stampa italiana conpubblica-

  1. Domenico Sestini, Viaggio da Costantinopoli a Bukoresti fatto Vanno 1779, Roma, per Antonio Fulgoni, 1794.
  2. Viaggio curioso, scientifico, archeologico in Valacchia, in Transilvania e in Ungheria fino a Vienna, Firenze, Magheri, 1815.
  3. Le date fra parentesi indicano l’epoca del viaggio, non la data di pubblicazione.
  4. Bassano, 1784.
  5. Napoli, per Gaetano Remondi, 1788, e Milano, per Giovanni Silvestri 1822. Fu tradotto in tedesco il 1789, e in francese, di sull’edizione milanese, il 1822.