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β) I Dialoghi piacevoli di Stefano Guazzo ed i „cavaglieri” italiani alla corte di Petru Cercel.
Dal cui Prencipe della Valacchia Maggiore, rileviamo in primo luogo come un tal Francesco Pugiella, del quale il nostro fa a p. 15 un elogio sperticato, si fosse deciso ad „abbandonar la patria, i congiunti, & gli amici per andarsene alla serenità del Prencipe di Valacchia...”, che, dopo averlo già fatto „partecipe della sua crudel tempesta”, desidera introdurlo „nel porto delle sue felicità”, chiamandolo presso di lui „con lettere piene di gratiose offerte.” Ecco dunque un altro italiano, che si dispone ad accrescere il numero dei „cavagliela” cortigiani di Petru Cercel. Il Guazzo l’esorta prudentemente a non fidarsi troppo in chi non è in grado di apprezzare abbastanza le sue peregrine qualità cavalleresche e cortigiane, e, senza parere, ce ne tesse così il panegirico: „L’amore, & l’osseruanza che io vi porto, mi commandano ch’io vi ricordi che la diversità della vita, & de’ costumi non è punto atta à generare amore, & che non si può amare quel che non si conosce. Voi non haurete altro di commune con quella natione, che la politezza della lingua latina, nella quale non cederete la palma ad alcuno oratore, ò poeta della Valacchia, ma dateui à pensare che intorno al vivere politico, & civile, si procede in quelle parti con termini oltre modo diuersi da quelli d’Italia, & dove nella Corte di Roma, & per tutta la Lombardia sete riputato, non dico eccellente, ma unico Dottor di leggi, felicissimo scrittore di prose, & di rime Thoscane, gentilissimo corteggiano, destrissimo negotialore, & gentilhuomo universale, quiui non saranno accettate per buone queste monete, & tutti le rifiuteranno come stampate sotto conio
tra gli Accademici Affidati di Pauia dove mori il 6 Dec. 1593. Oltre i Dialoghi piacevoli, scrisse ’a Civil Conversazione; Lettere; una Ghirlanda della Contessa Angela Branca Benaria contesta di madrigali di diversi autori; poesie toscane e latine, in diverse Opere altrui stampate”. Quando al Pugiella si vegga la pubblicazione recentissima di I. C. Filitti, Din Arhivele Vaticanului, II: Documente politice (1526— 1788), Bucarest, 1914, pp. 34— 35, No. XXXV, in cui si pubblica una lettera di Petru Cercel al Cardinal Commendone, nella quale dice di avergli spedito il suo segretario Francesco Pugiella. È datata da Torino, 18 febbraio 1581. In altri documenti riguardanti Petru Cercel trovati dal Filitti negli Archivi Vaticani, cfr. la recensione del Iorga in Bulletin pour Velude de l’Europe Sud-orientale, Anno I, fase. 9 (Settembre 1914), pp. 199 sgg.