Pagina:Ortiz - Per la storia della cultura italiana in Rumania.djvu/343

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stile, di fedeltà, imponendosi col suo valore, tutt’altro che apparente, al rispetto e alla stima di quelli stessi che la criticavano.

Alludo ad Asaki. La sua critica mira infatti piuttosto ad Heliade e all’indirizzo italianizzante, che ad Aristia e alla sua traduzione del Saul; non gli si può dar torto, in quanto tende a mostrare tutte le disastrose conseguenze di quell’artificioso ideale linguistico che vegheggiava Heliade; ma non si può non sorridere, vedendo la sua prosa tutta piena di quelle medesime parole italianizzanti contro le quali parte in guerra con tanto patriottico ardore1. Stringi stringi, la sua critica si riduce alle innovazioni metriche introdotte dal suo connazionale per conservare il più che gli fosse possibile persin l’armonia de’ versi italiani e all’eccessivo scrupolo di mantenersi fedele al testo dal quale traduceva e del quale apprezzava degnamente sì la nobiltà



      In iad, mai dăunăzi, câțiva răposați,
    Cari in viață treceau de ’nvățați,
    Dideseră jalbă, arătând că cer,
    Să se pedepsească jupânul Volter,
    Pentru câte rele de dânșii vorbià:
                    Atunci când trăiă.
    — „Domnilor”, strigă Volter mânios,
    „Jalba ce ați dat este de prisos;
    Ce pedeapsă — mi vreți? Ce rău îmi doriți?
    Eu vă socoteam destul mulțumiți,
    Când în Bucarești, după cum v’am spus,
    Doi vrăjamși ai mei,știți cum m’au tradus”.

    [Giorni sono, all’inferno, alcuni defunti che in vita passavano per dotti, han sporto querela, chiedendo si punisca mastro Voltaire, perchè quando era in vita parlava alquanto male dei fatti loro. „Signori”, gridò Voltaire adirato, „la votra querela è inutile. Che pena mi volete affibbiare? Che male mi volete? Io vi credevo ormai contenti, da quando a Bucarest, come v’ho detto, due nemici miei, lo sapete come m’han tradotto!. Cfr. N. Iorga, Ist. lit. rom. în veacul al XIX-lea, I, p. 255, e specialmente la bella monografia dell’amico mio E. Lovinescu, Grigore Alexandrescu: Viața și opera sa, București, Minerva, 1910, p. 35.

  1. Altre parole „cu adevărat spurcate pentru limba românească”, come p. es. „fantoame în loc de fantasme, ca amor pradosit, ca erculic, ca răsplătire în loc de răsbunare ș. c. l.” indica Heliade a p. 562 del Curierul românesc, dove nei nn. 158-59 risponde a longo (pp. 558-562) e per le rime alle critiche di Asaki, insistendo sopra tutto su due punti principali: la convenienza del metro scelto da Aristia per la sua traduzione e la lingua nient’affatto corrotta della traduzione medesima.