Pagina:Ortiz - Per la storia della cultura italiana in Rumania.djvu/347

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le critiche di Asaki e poi conchiuderemo. Dopo un lungo paragone non privo di virtuosità letterarie, che posson anche piacere, ma ad ogni modo non ci riguardano, fra la lingua rumena, che molti vorrebbero costringere a prendere atteggiamenti che non le si convengono e una bella contadinotta della quale un innamorato cittadino si sia fitto in capo di fare, da un momento all’altro, un modello d’eleganza parigina; Asaki (che in fondo era anche lui un italianizzante, e aveva sulla coscienza non pochi sonetti arcadicamente petrarcheschi ed altre bazzecole scritte in italiano) conchiude che molto più saggio gli sembrebbe se l’innamorato si consigliasse di portarsi prima in città la sua contadinotta vestita de’ suoi abiti campagnuoli, e, solo quando la vita e il nutrimento della città l’abbiano alquanto trasformata „dai primi sembianti”, incominciasse, adagio adagio, a vestirla degli abiti alla moda. „Un simile sistema mi sembra maggiormente adatto alla coltivazione della lingua rumena, che da pochi anni è entrata a far parte della società delle dame europee e che un rapido e sproporzionato sviluppo, congiunto con le storpiature (delle quali si è parlato), potrebbero render deforme per tutta la vita. Un Saul rumeno redatto secondo tali principii, sarebbe forse riuscito un po’ più lungo, ma, con ogni probabilità, anche più intelligibile, più armonioso e non si sarebbe contaminato di parole corrotte. Ciò non ostante, non possiamo revocare in dubbio che il traduttore, dopo essersi lasciato adescare dall’idea di un’impresa grandiosa, avrebbe posseduto anche l’ingegno necessario per condurla felicemente a termine, se si fosse lasciato guidare da principii meno pretenziosi”.

Alla buonora dunque! C’intendiamo perfettamente. Le accuse di oscurità e di durezza non ci son nuove, ma sappiamo che riguardali l’Alfieri, sicchè possiamo assolverne Aristia! Quanto all’aver usate nella sua traduzione parole „spurcate” abbiam visto che Aristia avrebbe potuto rispondergli: Medice, cura te ipsum. Aggiungeremo che „cuvinte spurcate” allora ne usa-



    Și din sfera cea senină
    I au adus timp fericit.

    scritti, come si vede, in quartine di ottonarii a rima alternata, dei quali il 2-o e il 4-o tronchi. Cfr. Poezii | a lui | Aga. G. Asaki | Mădularĭu Academiei de Roma | Eșu | În tipografia Albinei | 1836, p. 74.