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de’ dogmi cattolici e della morale evangelica (Cap. I), si prosegue con un trattato di Geografia (Cap. II), uno di Storia sacra e profana (Cap. Ili), ai quali ne tengon dietro altri sei intorno alle operazioni dell’Anima (Cap. IV), alla Filosofia Naturale (Cap. V), al Meccanismo de’ corpi animati (Cap. VI), ai Vizj del meccanismo ossia dei Morti, e della maniera di rimetterli (Cap. VII), ai Fossili e Minerali (Cap. VIII), alle Meteore (Cap. IX), ed altri cinque nel secondo volume, nei quali si tratta della Fisica sperimentale (Cap. I), della Elettricità (Cap. II), dell’Astronomia (Cap. Ili), della Religione, Divinità e Misterj del Paganesimo (Cap. IV), ed infine de’ Fondamenti della Religione cristiana, esponendo e confutando le dottrine de’ Materialisti, Spiriti forti ed Increduli. Altro che „selva di materie diverse” ! Ce n’è d’avanzo per una enciclopedia in venti volumi in folio! Ma il nostro Geminiano non si sconfida. Egli ha il genio della discrezione e la mano felice nella scelta. Poche notizie e chiare. Un’infarinatura tanto perchè chi si affida alla sua guida spirituale n.on abbia a scomparir di troppo in società; uno stile facile e scherzoso, bando completo alle cifre, anche dove, come p. es. nel capitolo consacrato all’Astronomia, penseremmo doverle di necessità incontrare; quattro confutazioni alla brava ed alla spiccia delle odiate teorie degli „spiriti forti” ed il libro è fatto, stampato e pubblicato. Il Marchese D. Bartolommeo d’Onofri, Maresciallo di Campo e Maggior Generale degli Eserciti della Maestà del Rè delle due Sicilie, di un figliuolo del quale il Gaetti era stato „direttor ovverosia aio o istitutore”; sarebbe andato in sollucchero al solo legger l’elaborata dedicatoria, in cui il „direttor” del suo rampollo lo assicurava esser l’opera sua „scritta e impressa più che in quelle sue carte, nella mente del suo graziosissimo Figliuolo, del quale Gli era piaciuto destinarlo ad essere il direttor, e il custode”, e non avrebbe domandato altro. Sarebbe stato d’altronde possibile, quando il Gaeti asseriva contenersi nel suo libro „ tutti... in maggior parte li semi, che a formar ed a crescere sì nobil Pianta, nelle private quotidiane istruzioni” egli aveva „in esso lui sparso e coltivato; avendo sempre adoprati li mezzi tutti più proprj e più efficaci per allettarlo ad attendere a i letterari esercizj, da’ quai dipende l’acquisto della Religione, dei sentimenti d’onore, di pietà, di prudenza, d’umanità, di giustizia, e di quei tanti vantaggi, che nelle sole virtudi, e nelle