Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/27

Da Wikisource.

un suo parente incaricato di esprimere al comandante le truppe inglesi i suoi sentimenti di amicizia e il suo desiderio di aiutare la spedizione contro re Teodoro, suo capitale nemico.

Sir Robert dall’altra parte assicura che unico scopo della spedizione è quello del rilascio dei prigionieri: che egli non s’immischierà per nulla negli affari del paese, che egli desidera conservarsi amico con tutti.

Finita l’udienza, il generale fa consegnare in dono all’inviato due coperte di lana rossa, due scialli, un coltello e un porta solfanelli: l’inviato ringrazia, e si ritira al suo accampamento al suono di quattro trombe di legno.

8 febbraio. — Questa mattina, rivista delle truppe ed esercizi in onore dell’inviato.

Finiti gli esercizi, il generale in capo invita tutti gli ufficiali a recarsi alla chiesa di Addi-Gherat.

Questa chiesa situata su di un’altura, e tutta circondata da muro di cinta, consiste in un fabbricato a base rettangolare col tetto a due pioventi; l’interno del fabbricato è occupato da un atrio e poi da un dado in muratura, intorno al quale gira un corridoio; le pareti del corridoio e dell’atrio sono tutte coperte da dipinti su tela ad illustrazione dei principali fatti della scrittura; uno di essi rappresenta l’esercito di Faraone armato di moschetti, mentre sta per esser sepolto nelle onde del Mar Rosso: un altro rappresenta non so qual battaglia, e, proprio nel mezzo del quadro, si vede il vincitore nell’atto di mutilare il vinto. L’interno del dado è il santuario del tempio, e a nessuno di noi fu permesso il penetrarvi.

Lo spazio compreso tra il muro di cinta e la chiesa è tutto piantato di cholqual; ad una barra di legno appoggiata a due alberi sono sospese per mezzo di corde due pietre, che battute da un apposito martello, danno ciascuna un suono diverso e fanno l’ufficio che da noi le campane.