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in abissinia 1867-1868 | 37 |
A mezzogiorno del 13 scadeva il tempo concesso al re per decidersi: e sir Robert Napier, non vedendo giungere a quell’ora alcun messaggero, ordinò alle truppe di avanzarsi. Poche compagnie di fanteria inglese (45°), stese in cacciatori, e seguite, a distanza, da altre truppe formate in colonna, si avanzarono sino alla cresta tra le alture di Salassie e di Falla: — di là esse poterono scorgere pochi uomini del re occupati a trascinare verso Magdalà i sette pezzi che il giorno 10 avevano fatto fuoco da Falla. Sorpresi ed assaliti, gli abissini abbandonarono immediatamente quei cannoni, e si posero in fuga lasciando lungo la strada qualche morto e qualche ferito.
Il generale Staveley, comandante in 2º della spedizione, fece allora avanzare tutta l’artiglieria (due batterie da montagna, una di racchette, quattro pezzi Armstrong da 12, e due mortai da 8 pollici), le fece prendere posizione sulla cresta stessa o poco sotto, ed ordinò che cominciasse il fuoco contro Magdalà. Mentre si stavano prendendo le disposizioni necessarie per l’esecuzione di tale ordine, alcuni pochi impazienti si spinsero avanti e, voltati contro Magdalà i cannoni di re Teodoro, li caricarono colle loro stesse munizioni e fecero fuoco.
Il primo colpo era stato sparato verso le 2 dopo mezzogiorno, ed alle 4, vale a dire dopo 2 ore di fuoco, fu deciso di mandare la fanteria all’attacco.
Re Teodoro, il quale sino allora era rimasto coi suoi fedeli al piede della salita di Magdalà, vedendo avanzare la fanteria, andò a porsi a riparo dietro al primo muro, chiudendo con pietre la porta d’entrata.
Giunti a quel muro, sotto il fuoco debolissimo ed incerto dei difensori, e trovato ingombro il passaggio, gli attaccanti si gettarono un poco a destra e in pochi minuti riuscirono ad aprire una breccia. Teodoro, vista invasa la prima linea, senza quasi opporre resistenza, corse a ripararsi dietro la seconda, ma non abbastanza in tempo da poterne impedire l’ingresso alla colonna irrompente degli assalitori. Costoro, giunti entro Magdalà, non vi trovarono più che pochi fuggiaschi. Un ufficiale si diresse immediatamente alla capanna che gli era stata indicata come residenza del re; ma in quel frattempo una donna abissina chiamava l’attenzione dei soldati inglesi su un cadavere giacente non lungi dal muro, accennandolo colla mano e gridando: Negus, Negus!
4 — Osio. |