Pagina:Osservazioni alle Ricerche sul progetto di una strada di ferro da Milano a Venezia colle relative risposte.djvu/12

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un pronto concorso di transiti era quella che per Venezia, Milano e la Svizzera si volge alla Francia, al Reno e all’Inghilterra. — Reno, per quanto ci sembra, vuoi dire "parte della Germania".

Oss. X. Al paragrafo 20 si dice:
a. "Che l’impresa di una strada ferrata tra Venezia e Milano, qualora gli uomini consentissero veramente ad eseguirla, dovrebbe contare più sul trasporto delle persone che delle merci".
b. "Che riguardo alle merci si dovrebbe contare maggiormente su quelle d’interno giro, che sul commercio estero".
c. "Che si dovrebbe poco contare sui transiti".
d. "Che le imprese itinerarie debbano stabilirsi sulla base de’ consumi interni e della popolazione locale".
e. "Che questa impresa dovrebbe appoggiarsi alla propagazione di simili opere verso i golfi di Genova e di Guascogna".
f. "Che debbansi comprendere, nella linea stradale in questione il maggior numero delle città che compatibilmente si possa".
Le ragioni opposte ai principj a, b, c, d sono già già state esposte.
Ad e, si osserva che la strada di ferro tra Milano e Venezia forma un oggetto a sè, di facile, semplice ed indipendente esecuzione, se si mantiene ne’suoi limiti, mentrechè commettendola con altre imprese non si farebbe che complicarla, incagliarla, e renderla dipendente da viste forse divergenti, o perfino illusorie per il conseguimento del verace suo scopo.

Risp. Se la strada ferrata deve formare un oggetto a sè: perchè dunque parlare di future linee reticolari e di tronchi laterali che formano speculazioni a parte e di altri capitalisti che concorrerebbero a fare le opere accessorie? Può dirsi oggetto a