Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/59

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§. IX.

Della Fortezza di Sign; e della fonte salsa di Glavizce.

L
A Fortezza di Sign, che in molte carte Geografiche viene chiamata col nome di Ssynga, avanti l’uso del cannone, e qualche anno addietro poteva ben dirsi forte, che che non vi si veda in essa principio di buon gusto di Architettura militare. Questa (dopo essere stata picciola parte del Regno de’ Dalmatini antichi, governata dagli avidi Romani, oppressi in seguito dalla incursione degli Slavi, ed altri Popoli Settentrionali di simile lingua, e costumi, che per la dissensione de’ loro Bani, e Re, che uniti potevan servir di terrore a qualunque Nazione, restarono preda de’ Turchi) del 1686. è passata alla obbedienza della Serenissima Republica di Venezia, che colle armi alla mano ebbe a fare la conquista, e ne gode al presente il giusto, e legitimo possesso. Forse quì anticamente vi sarà stato qualche Castello, ma s’inganna, chi vuole, che questo sia Aleta, se dobbiamo credere a Tolomeo, citato da Carlo Steffano, che la ripone nel luogo, che a’ suoi tempi si diceva Most, Ponte, ed ignoto mi resta dov’ei sia, se non fosse il Mostar, che per l’antichità certamente fu così proclamato, cioè Ponte Vecchio.1 Dalla parte Occi-
  1. Mostar è quaranta miglia all’incirca sopra Imoschi. Ivi esiste un superbissimo ponte, monumento dell’antichità, degno di essere molto ammirato, e che attraerebbe a se molti Forestieri, se non fosse in mano degli ombrosi Maomettani.