Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/66

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dal Fiume Cettina, vi è una fonte di acqua, detta da’ Morlacchi Slano-Vrilo, cioè sorgente salsa.1

Quest’acqua bevuta coladdove scaturisce, non dà verun indizio di contener altra materia, che il solito delle acque comuni, ma da che la si è tenuta un poco in bocca, lascia un’amarezza molto disgustante al palato. Dopo ch’ella è stata ne’ vasi per diversi giorni, eccita un ingrato odore, simile a quello delle ova putride, il che mi fece comprendere, che la contiene del fegato di zolfo, e questa è la ragione, che riempie i luoghi circonvicini di un disaggradevole puzzo. Privo di tutti i requisiti necessarj per far qualche analisi Chimica, io feci solamente bollire qualche libbra di quest’acqua, che ridotta alla quantità di una tazza da caffè, pizziccava di somma salsedine, ed amarezza, oltre che avea un color gialliccio. Ella somiglia di molto all’acqua sulfurea di un rivolo, che scorre appiè delle mura della Città di Spalato, ma non contiene quella quantità di sal marino. I Pastori con quest’acqua si dissettano spesse fiate, e giova molto alla purgazion del ventre. Io mi persuado, ch’ella si potrebbe anche adoprare per la cura de’ varj mali, e se l’acqua di Verlika2 produce de’ buoni: eftetti in alcuni, che la bevono

  1. Questo luogo dice il Fortis, che i Morlacchi chiamano Slane-Stine, cioè pietre salse, ma Slane-Stine è nomato quel luogo, ove il Fortis parla del gesso di Sign, e se colà taluno andasse in traccia della fonte salsa, la cercherebbe in vano.
  2. L’acqua di Verlika è molto giovevole per la espulsione de’ mali Celtici inveterati. Di sovente caccia il male verso la cute, e ne nasce una eflorescenza cutanea, ch’è indizio certo