Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/79

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versi, e che rappresentavano una Nazione istessa, almeno per la lingua, e costumi, e da taluni detta col solo nome di Sciti, cui dopo una lunga, ed infaticabile perseveranza riuscì d’impadronirsi di molte Provincie Romane, e specialmente dell’Illirico. Questi Sciti, che non tutti arrivarono in Dalmazia nel tempo stesso, e coll’istesso nome ànno fatto nascere quella differenza notabile del dialetto, del vestire, e dell’indole, che passa da’ Morlacchi agli abitanti del litorale, ed agl’Isolani, o forse, il che mi sembra più probabile, anche anticamente vi sarà stato della differenza fra queste razze. La diversità poi de’ caratteri delle varie popolazioni della Morlacchia, io lascio esaminare al Fortis, che concilia i caratteri de’ Morlacchi del Kotar con quelli delle pianure di Sign, e che si contrariano. Esso anche fa discendere gli abitatori delle Città maritime, e del litorale dalle Colonie Romane, che generalmente devono riconoscere la stessa origine co’ Morlacchi. Ma questo non è il luogo di chiarir una difficoltà, così grande. È certo che i discendenti delle Colonie Romane non saranno svaniti tutti nella invasione de’ popoli stranieri. Ora resterebbe da sapersi, se vi sien più discendenti delle Colonie Romane fra gli abitatori delle Città maritime, o fra’ Morlacchi. Ella sarebbe una di quelle questioni, che dopo aversi cicalato molto da una parte, e dall’altra, si rimarrebbe in dubbio chi avesse ragion, o torto, e forse forse la vincerebbono i Morlacchi. Ma non esclamo punto del soggetto, che si abbiamo proposto a trattare: osserviamo di passaggio qualche cosa intorno la loro lingua.

La lingua, cui parlano i Morlacchi, come ognun sa, è la Slava. L’abbondanza de’ termini, e la fortezza dell’espressioni, oltre la sua ampia estensione,