Concludiamo che la “super-invarianza” di Minkowski soddisfa solo formalmente il secondo Criterio di validazione, in realtà costituisce l’ennesima prova che l’impostazione della teoria è intrinsecamente e gravemente sbagliata.
Rimane da verificare la Convergenza relativistica naturale.
Ricordiamo che per
le trasformazioni di Lorentz si riducono
naturalmente a quelle di Galileo, per cui anche la Meccanica relativistica di Einstein si riduce
naturalmente (senza interventi ad hoc) a quella classica di Galileo. Questo criterio deve valere a maggior ragione se si include il tempo come quarta dimensione, quindi per
dovrebbe risultare
. Abbiamo invece
anche per
, quindi evidentemente non vi è
convergenza relativistica.
L’Esperto sostiene che “notoriamente” la Meccanica di Galileo si ottiene eliminando (a mano) la componente temporale. Questa non è convergenza relativistica, ma proiezione da quattro a tre dimensioni. Ragionando in due dimensioni, consideriamo il modulo del raggio-vettore:
Eliminando per es. la componente si ottiene , che è la proiezione di sull’asse . Se eliminiamo in la componente temporale non si ottiene la convergenza relativistica, ma la proiezione da quattro a tre dimensioni. Inoltre la continuità è elemento essenziale della convergenza relativistica, e l’eliminazione di una componente non è sicuramente un processo né continuo né progressivo.
Notiamo che eliminare la componente temporale di equivale a porre ! Ai matematici sono permesse molte libertà, ma per un fisico è difficile accettare la luce ferma! Comunque cancellando la componente temporale si avrebbe:
.
La proiezione nello spazio tridimensionale risulterebbe immaginaria! Ma l’Esperto supera con disinvoltura ogni difficoltà,