Pagina:Otello - La tempesta - Arminio e Dorotea, Maffei, 1869.djvu/261

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atto primo. - sc.ii. 247

Tu li vedessi. ― Siedi qui. Ti debbo
D’altre cose istruir.

                       miranda.
                                     Più volte a dirmi
Chi mi sia cominciasti, e sempre a mezzo
Hai tagliato il tuo dir con tal parola:
«L’ora ancor non è giunta;» e mi lasciavi
Preda a vani supposti.

                       prospero.
                                      È giunta l’ora,
Miranda, e che l’orecchio a me tu schiuda
Vuole il momento. L’obbedisci, e nota
Quanto or or ti dirò. Puoi rammentarti
Del tempo che precesse al nostro arrivo
Su quest’isola, o figlia? Appena il credo,
Perchè trienne tenera bambina
A quel tempo eri tu.

                       miranda.
                                       Me ne rammento
Signor.

                       prospero.
                  Che, figlia mia? d’altro soggiorno,
D’altre persone ricordar ti puoi?
Or ben, dammi un’immagine di quanto
Vivo hai tu nella mente.

                       miranda.
                                    È quasi un’ombra
Lontana, è quasi un sogno, anzi che vera
Cosa, ciò che al pensiero ancor mi parla.