Pagina:Otello - La tempesta - Arminio e Dorotea, Maffei, 1869.djvu/283

Da Wikisource.

atto primo. - sc.iv. 269

                        ariele.
                          Sentite!
               Strilla il crestato
                    Nunzio del dì:
                    «Chicchirichì!»

                       ferdinando.
Onde vien questo canto? è dalla terra
O dall’aria?... Cessò. Di certo al dio
Di quest’isola è sacro. Io m’era assiso
Sovra un banco di sabbia, e di mio padre
Piangea la morte; ed ecco uscir dal mare
Un’armonia che n’addolcì lo sdegno,
E insieme il mio dolor. Fin qui la voce
Ne seguitai.... Che dico? ella m’ha tratto,
Ella fin qui, poi tacque.... or ricomincia....

                        ariele.
Dieci tese tuo padre s’affonda
    Giù nel mare. Coralli son l’ossa,
    Perle gli occhi: di lui non ha l’onda
    Parte alcuna che strugger si possa.
Sangue e fibre gli muta in tesori
    L’onda amara, e gl’intuonano l’inno
    Della tomba le figlie di Dori.
    Non ne ascolti il pietoso tintinno?

                          coro.
                       (invisibile).
Tin! tin! tin!

                       ferdinando.
                         Questo canto, ah, mi ricorda
Del naufragato padre mio! Non esce