(Entrano le Ninfe.)
E voi pur, falciatori abbronzati
Sotto i raggi del fervido agosto,
Da maggesi, da campi, da prati,
Vispi, allegri venite qui tosto.
Con cappelli di paglie tessuti
Oggi il capo, garzoni, coprite;
Ed al suono de’ pifferi arguti
Delle ninfe alla ridda v’unite.»
Arrivano parecchi mietitori decentemente vestiti, e
si mescolano in graziosa danza colle Ninfe.
Prospero d’un tratto si mostra commosso. Parla
agli Spiriti, e questi con uno strano, sordo e
confuso rumore spariscono.
prospero.
Mi fuggì dal pensier la iniqua trama
Del brutal Calibano e de’ malvagi
Suoi congiurati contro me. Già l’ora
Destinata a incarnar quel sanguinoso
Lor disegno è vicina. ― Io sono, o Spirti,
Pago di voi. Vi basti. Ora sparite.
ferdinando.
Guardate al padre vostro! Oh non vi pare
Da fiera, interna emozïon turbato?
Strana è la cosa!
miranda.
Ah, mai da tanto sdegno
Infiammato nol vidi!