Pagina:Otello - La tempesta - Arminio e Dorotea, Maffei, 1869.djvu/395

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atto quinto. - sc.i. 381

Dianzi gli avete.
     (Calibano, Stefano e Trinculo partono.)

                       prospero.
                          Sire! Entrar ti piaccia
Co’ tuoi nella mia povera capanna,
Ove riposerai per questa notte
Sola: ed acciò men lenta ella ti scorra
Di cose parlerò che noja, io spero,
Non ti denno recar. La storia intendo
Della mia vita, dacchè posi il piede
Su quest’isola, e i vari e strani casi
Tollerati da me. Col novo giorno
La nave ascenderemo, e teco, o Sire,
A Napoli verrò; là, mi confido
Veder di questi giovani amorosi
Celebrarsi il connubio, indi a Milano
Tornarmene diviso, ove il mio terzo
Pensier sarà la tomba.

                        alonso.
                                  Assai mi tarda
Saper de’ casi tuoi, chè gran diletto
Dal lor racconto mi verrà.

                       prospero.
                                  Li udrai
Tutti da me: poi mare io ti prometto
Tranquillo, aura seconda e gonfie vele,
Che di qui porteran velocemente
La tua nave real.
                       (Ad Ariele.)
                           Questa fatica