Pagina:Otello - La tempesta - Arminio e Dorotea, Maffei, 1869.djvu/396

Da Wikisource.
382 la tempesta.

Ultima a te confido, o mio gentile
Augellin! poi ti mesci agli elementi
In piena, eterna libertà. Per sempre
Vale, Ariel! — Signori! entrar vi piaccia.

                      EPILOGO

               recitato da prospero.

   Se ne andaro gl’incanti e le malie,
E sole mi restàr le forze mie;
   Però fiacche così che in tal momento,
Con vostro pieno e libero talento,
   Qui lasciar mi potete o trarmi insieme
A Napoli con voi. Ma pure ho speme
   Che la vostra potente incantagione
Non mi voglia far oggi una prigione
   Di quest’isola ingrata; oggi che il trono
Ducal racquisto, e al traditor perdono.
   Anzi mi presterete il vostro braccio
Con animo cortese a sciormi il laccio.
   Perchè sol di piacervi amo e desio
Spiri ii vostro favore al legno mio,
   Chè Spirti or più non tengo a’ miei servigi,
Nè più fattucchierie, nè più prestigi;
   E dovrei disperato uscir di vita,
Se la preghiera non mi desse aita;1


  1. Allude alla credenza di quei tempi, che coloro i quail s’erano dati alle malie sarebbero senza redenzione, se la preghiera dei buoni amici non li avesse soccorsi.