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da corrientes alla frontiera 127

e gli stessi Peruani, che possedevano una religione in tutta regola (quella degli astri e di alcuni idoli), si compiacevano in atti crudelissimi propiziatorii delle loro Divinità, a cui sacrificavano vittime umane. Anzi dei Messicani si sa perfino il numero delle vittime immolate in alcune epoche. Così Las Casas, tanto pietoso verso gli Indiani, di cui cercava sempre attenuare i difetti, ci dice nondimeno che le vittime sacrificate al Dio Messicano Huitzlopotolili erano non meno di 20 000 all’anno, e che nella inaugurazione del gran tempio del Messico, una generazione prima della conquista, furono immolati 80 400 uomini. Tascala, Ciovula, e Hetzotziaco, repubbliche ai confini dello Impero messicano, avevano di accordo con questo segnato alle frontiere una zona, dove tutti gli anni si guerreggiava per far prigionieri, possibilmente senza ferirli, e giovani, da sacrificarsi dopo ingrassati.

Nel Perù fu Manco Capac, che secondo Garcilasso de la Vegadistrusse i sacrifizi umani: nondimeno, secondo Acosta, nelle ricorrenze solenni si sacrificavano fanciulli da 4 a 10 anni, e secondo lo stesso Garcilasso, mitigatore dei costumi dei suoi avi, nella Pasqua del Sole chiamata Rajmi, che veniva dopo il solstizio di giugno, si distribuiva alla mensa imperiale lo Zancú, pane di farina di mais impastato dalle loro monache (Acglia) con sangue tratto dalla fronte e dalle narici di fanciulli.

E tra noi, non principiamo dal sacrifizio d’Isacco che, sia come si voglia, è un padre che lo sacrifica al suo Dio che glielo chiede? e la figlia di Jefte sacrificata al Dio della vittoria contro gli Ammoniti? E Agag il re degli Amaleciti, prigioniero di guerra sacrificato al Signore dalle mani stesse del Gran Sacerdote Samuele? E i Sacerdoti Babilonesi di Belo che lanciavano i fanciulli nell’idolo rovente? E il re di Moab che sacrifica suo figlio agli idoli per liberarsi dall’assedio degli Ebrei?

E come segni dei tempi, abbiamo Ifigenia la figlia di Agamennone sacrificata; e Curzio che si getta nella voragine.