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da corrientes alla frontiera 147


Già scrissi altra volta, che certi animali introdotti dagli Spagnuoli sono stati chiamati col nome indigeno di qualche animale affine, affettandolo di una particella distintiva: così, i Mattacchi chiamano il cavallo jelatách che vuol dire tapiro-grande, da jélach tapiro e túch particella aumentativa; pecora chiónatách da chiona gamma, e così via discorrendo. Non trovando nel loro repertorio il nome d’un animale affine, o avendolo esaurito per averlo già applicato, allora al nuovo oggetto danno il nome straniero pronunziato secondo la possibilità fisica della loro gola e l’indole della loro lingua. Così, capra la chiamano cailá, e Pedro Peiló: perchè non potendo pronunziare la r a cui sostituiscono la l, nè potendo pronunziare la bl e la dl a cui sostituiscono la i alla d, fanno di Pedro, Pedlo, Peilo, e Peiló accentuando la ultima sillaba secondo la indole della loro lingua. Trovata questa legge, alcune parole guarany si fanno simili ed uguali ad alcune mattacche cambiando la r in l, e così di alcune castigliane. Ma confesso che sul principio non ci raccapezzavo un ette, benchè ora spiattellata così, mi sembri una cosa molto facile.

E giacchè siamo in parlare di linguaggio, mi cade in acconcio, o parmi, muovere eccezione sopra una opinione che mi è parsa espressa da filologi sommi. Essi dicono che nel linguaggio si devono distinguere tre stadii per la sua formazione se mal non ricordo; il monosillabico, lo agglutinativo e quello a flessione. Si chiama agglutinativo il processo, quando, per esprimere una modificazione di una cosa, si usa la parola esprimente la cosa e un’altra esprimente l’idea della modificazione; invece si chiama per flessione se, la modificazione è espressa con una variazione nella forma della parola esprimente la cosa. Per esempio: se per dire uomo grande io dico uomo grande, unisco o agglutino due parole; se invece dico omone, esprimo la stessa idea con una flessione; se per dire nonna, dico mamma grande, procedo per agglutinazione, se dicessi mammona, per flessione; se per dire uomini dico uomo-