Vai al contenuto

Pagina:Ovidio - Le metamorfosi.djvu/314

Da Wikisource.

in Cielo; che vien’ a dire che è scoperta da ogn’ uno è conosciuta per donna poco pudica. Se in luogo alcuno l’Anguillara si è affaticato con l’ingegno di concorrere con l’Ariosto, si è affaticato in questa descrittione del lamento di Arianna, fatto da quel gran Poeta in persona di Olimpia: perche quivi si potrà vedere apertamente da i giudiciosi, con quanta arte e vaghezza habbi rappresentato quell’amarissimo cordoglio della mesta donna vedendose abandonata, con quai spirti, con quali affetti, con quali contraposte, digressioni proprie, conversioni efficaci; e quanto vivamente habbi spiegate tutte quelle parti che possono mover l’animo altrui ad haver pietà dell’infelice donna; come si poteva meglio rapresentare le risposte di Ecco? di quello che si vede nella stanza, Guarda s’ altro vedere che ’l lito pote; in vero in questa parte pensarò che habbi avanzato se stesso, cosi s’ ha ben saputo valere dell’arte, e del giudicio; e trasformarse in quelle cose che haveva in animo di rapresentare.

Il volo di Dedalo, e del figliuolo ci da a vedere che quando l’ambitione, e ’l desiderio delle cose alte è frenato dalla ragione, e dalla prudenza, non passa i termini lasciandose piu di quello che ricercano i meriti, onde fa giungere l’huomo dopo il corso di questa vita al desiato fine; come saggiamente fece Dedalo, ma quelli che a simiglianza di Icaro vogliono lasciarse piu che non dovrebbero, trasportati da uno irregolato desiderio vengono poi a cadere nelle miserie del mondo, figurate per l’onde del mare, con biasimo e danno irreparabile.

Meleagro che per isdegno della madre, vien meno, essendo arso il tizzon fatale della vita sua ci fa conoscere, che l’humido radicale vien meno in noi tutta volta che la discordia che è fra le parti elementali in noi, il consuma prevalendo l’ardore della febre; che ci conduce alla morte; si vede quindi quanto artificiosamente il Poeta volgare, habbia descritta quella contentione che era nell’animo di Altea intorno la morte di Meleagro, spingendola da una parte il dolore della morte de i fratelli, e dall’altra la pietà materna verso il figliuolo, con quante belle contraposte, digressioni, conversioni, come quella Ahi madre iniqua e ria che far intendi? Vuoi divenir per tal vendetta infame? la comparatione poi l’ha arricchita di maniera che se ’l medesimo Ovidio l’havesse voluta scrivere nella lingua nostra, non l’havrebbe potuta piu vivamente, e propriamente rapresentare.

Le Nimphe che furono trasformate nelle Isole Echinadi, da Acheloo fiume che divide scendendo dal monte Pindo, l’Etolia, dall’Acarnania; perche non volsero porgerli i dovuti sacrificij come fecero a gli altri Dei, significano che quei luoghi che per essere privi di humidità; per la quale s’interpreta questa voce Ninfa, non possono far sacrificio a i fiumi, che non è altro che dar loro tributo di qualche rivulo, sono trasformati in Isole, che non è altro che essere lasciati nella loro siccità, non potendo l’acque inondarli, se bene li possono circondare. Theseo che tiene l’invitto del fiume, chiamato del nome, che gli antichi chiamavano l’ Acqua; dopo che parti dalla caccia del fiero Cinghiale Calidonio, significa che è raccolto gratamente dall’acque, quello che pieno di sete dopo una lunga fatica, si ripara e ristora all’ombra di un fonte, o d’un fiume, spegnendo l’ardore della sete. Si vede quivi con quanta leggiadria l’Anguillara descrive una inondatione di un fiume alterato da soverchie pioggie; facendovi alcune belle digressioni, comparationi, & altri adornamenti Poetici, come ancora descrive felicemente l’habitatione del fiume, e come le goccie che escono da diversi antri e luoghi nascosti, vengono a divenir fonte, e di fonte si fanno aitare poi da altri rivuli, a fiumi grossissimi.

Si vede in Perimele gettata dal padre Hippodamante nel mare, e divenuta scoglio, per essere stata corrotta dal fiume Acheloo, quanta forza habbi in un’animo generoso la conservatione dell’ honore, quando per tenerlo purgato, lucido, e chiaro non si ha rispetto ne a moglie, ne a figliuoli, ne a qual si voglia stato del mondo.

In Giove, e Mercurio che trasformati di Dei in huomini, per conoscere come si portavano gli huomini, intorno l’usar cortesia raccogliendo amorevolmente i forastieri nelle loro habitationi e comunicando loro de i beni che si trovavano; si conosce quanto il grande Iddio sia stato sempre cosi vago, di vedere nodrire l’ amore, e l’affettione fra le sue creature piu nobili; come ancora severo nel far vendetta di quelli, che mancano in questa parte come si potrebbono addurre molti, e molti essempi e fra gli altri questo della terra sommersa, per non haver voluto raccoglierli onde il trasformarse che fa in huomo si è il mirare alle volte le operationi de gli huomini; non trovano nella patria di Filemone, e Bauci chi li raccolga amorevolmente nella casa sua, dia loro a mangiare, ne usi loro alcuna maniera di cortesia, ogn’uno li fugge, ogn’uno chiude loro la porta in faccia; soli i poveri vecchi che sono fuori di quella avara, e ingrata terra; gli alloggiano, e fanno loro parte della loro povertà, con pura, e calda affettione cosa che ci da essempio, che sono molto piu pronti a gli ufficij