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Pagina:Ovidio - Le metamorfosi.djvu/76

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e la misura dell’alteratione de i polsi; e senza questa giamai non potrà alcuno esser detto perfetto medico; i serpenti che sono intorno la verga; significano la prudentia che deve esser pronta del medico: senza laquale per dotto che ’l sia non farà giamai buona cura; richiama con questa le anime dall’infermo ritornando nell’infermo i spiriti smariti, per cagione dell’alteratione del male. È ancora necessario al medico haver l’ali a i piedi, a fin che sia prestissimo a porger’ i rimedi al patiente.

La favola di Aglauro trasformata in sasso, per opra di Mercurio; si doverà intendere che Aglauro significhi quella industria che camina sempre solecita, per la campagna, laquale come avara chiede a Mercurio Pianeta che poco s’allontana dal Sole, innamorato di Herse sorella interpretata Rugiada; gran somma di denari, per lasciarlo godere dell’amore della sorella; vedendo questo Minerva si sdegna della viltà di Aglauro che è che alla prudentia sempre spiaceno le cose brutte; onde va alla casa dell’invidia; descritta cosi bene dall’Anguillara che può andar al paragone della descrittione che ne fà medesimamente l’Ariosto; che Aglauro poi avenenata dall’invidia sturbasse i piaceri di Mercurio; e che l’industria invidiosa che la Rugiada sua sorella, goda di cosi benigno pianeta, tutto che ne possi trare molta utilità, però non la vuole, onde Mercurio al fine sdegnato la trasforma in sasso, rendendola sterile asciuta , e dura.

La favola di Europa portata da Giove trasformato in tauro, nell’Isola di Candia è mera historia come vuole Eusebio, che narra che essendo Asterio Re dell’Isola di Candia, inamorato di Europa figliuola di Agenore Re di Fenicia; hebbe il mezzo di un suo fedelissimo servitore, che condusse la giovane amata a vedere una sua bellissima nave chiamata tauro gionta studiosamente ne i lidi della Fenicia, per rubarla; salita la fanciulla sopra la nave i marinari subito diedero i remi all’acque, e le vele a i venti, e la portorono in Candia al Re loro, ilquale godendosela a suo bell’agio l’ingravidò di Minos e de fratelli come si dirà dapoi, fu fortunatissima questa fanciulla, poi che pote con la sua fama dar nome alla terza parte del mondo.

Come vagamente va descrivendo l’Anguillara gli inganni del toro per cogliere l’incauta giovane rapresentando tutti quegli affetti che si possono desiderare in quell’astuto rubamento; descrive ancora felicemente il camino che fà il Tauro portando Europa quando lascia dalla parte destra Cipro, e Rodi, e dalla sinistra le foci del Nilo, e i lidi dell’Egitto nascosti.