Pagina:Panizza - Processi contro le streghe nel trentino, 1888.djvu/88

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82 i processi

di Kaiserswerth (Colonia) (1591†1635).1 Entrato in un collegio d. c. d. G. e compitavi la sua educazione, ancora giovane fu fatto professore di filosofia e di morale, poi per la sua eloquenza missionario nei paesi cui minacciava il protestantismo. Fra il resto, in tale qualità, ricondusse al cattolicismo gli abitanti di Peine, la qual cosa irritò tanto la nobiltà di Hildesheim, che assoldò un sicario il quale, appostato, lo ferì. — Passò poi nei vescovadi di Bamberga e di Erbipoli dove infieriva la rabbia de’ processi contro le streghe, e colà ottenne di poter assistere per qualche anno come confessore le condannate. All’uomo religioso, dotto, filantropo, intelligente e senza troppi pregiudizi si aprirono gli occhi sugli enormi delitti che commetteva la società sotto colore di religione e di necessaria legittima difesa, e tanto dolore lo assali, che in breve i suoi capelli incanutirono. Forse di consenso col suo potente amico Giovanni Filippo di Schönborn, prima vescovo di Erbipoli, poi elettore di Magonza, scrisse la celebre “ Cautio Criminalis, seu de processibus contra sagas „ dedicando il libro, piccolo di mole ma ricco di scienza e di cuore, ai principi ed ai magistrati della Germania.2 — In questo svela abusi, angherie e barbarie di principi, di inquisitori, di giurisperiti, mette a nudo le miserie, le malizie e le stupidità di volghi, stritola le argomentazioni goffe, ipocrite e maligne di trattatisti, e mena la sferza a tondo così da fare spruzzare il sangue dappertutto dove coglie.3 — La logica dello Spee non soffre contraddizione come


  1. Le notizie biografiche sul p. Spee sono tolte da Soldan e Heppe II. p. 187, e dalla Bibliotheca scriptorum S. J (Roma, 1676).
  2. Questo libro, stampato la prima volta a Rinteln, piccola città protestante, nel 1631, fu pubblicato senza il nome dell’Autore, coll’indicazione “ Auctore incerto Theologo orthodoxo. „ Ne furono fatte parecchie edizioni, e fu tradotto in tedesco (in forma di dialogo, in esteso, ed in compendio) ed in francese.
  3. Nel Dubio XXVI avendo narrato di un inquisitore come si comportasse crudelmente e asinescamente verso un torturato, non può ameno di esclamare: “ Praeclarum vero facinus, ac sacerdote dignum! Qui, si abfuisset ordinis injuria, tolli in nervum propere debuerat, et duplicis virgis a lictore exorcizari, duplici Spiritu obsessus, ignorantiae et crudelitatis. „