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Pagina:Panizza - Processi contro le streghe nel trentino, 1888.djvu/89

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contro le streghe 83

quella che non è nè scolastica nè autoritaria, ma viene diritta dalla ragione e dalla esperienza, i fatti che adduce non si possono impugnare nè per se nè per le loro conseguenze. Vi sono delle pagine d’una eloquenza naturale che strappa le lagrime, e di quelle così argute, che si potrebbero credere scritte da Erasmo di Rotterdam o da Cornelio Agrippa.1 — Anche il p. Spee ammette l’esistenza delle streghe, ma sostiene, che fra le condannate moltissime sono ,2 e per questo suggerisce e raccomanda, che i processi sieno trattati colla maggiore circospezione e diligenza, colle maggiori cautele, coll’osservanza di tutte le formalità, col rigetto della tortura, di ogni superstizione ed immoralità, dei testimoni non sicuri, degli abusi di ogni maniera, concedendo ampia difesa: accorda. insomma bensì, che le streghe vengano processate, ma vuole che il processo si faccia loro secondoil diritto, la ragione e la carità, — ciò che torna a dire, che venga abolito.3 Gli effetti di questo libro si fecero in una parte sentire subito: nel vescovado di Magonza, che fu uno dei territori più disertati dalla persecuzione contro le streghe, l’elettore Giovanni Filippo fece tesoro degli insegnamenti e delle preghiere del ruo amico cosi, che durante il suo reggimento (1647-73) non arsero quasi più roghi.

Per il resto va detto, che i miserabili lamenti strappati da’ bestiali processi avevano già prima del tempo del quale parlo resa attenta Roma, che si camminava sopra. una viainiqua e che


  1. Ma chi confronti il capitolo XCVI del libro “ De incertitudine et vanitate Scientiarum „ (de arte inquisitorum) col - Dubio LI „ della “ Cautio „ e con parecchi altri troverà, che lo spiritoso filosofo di Nettesheim pare un pallido declamatore al confronto dello Spee.
  2. Dub. II; e al Dub. XXIX dice: “ Argumentum quoddam apud me... quo id mihi penitus persuadeo, ut nullatenus dubitem, inter quaslibet quinguaginta ad rogum condemnatas vix quinque aut vi duas nocentes interesse. “ E al Dub. XXX, doc. XIX: “Ego id cumjuramento depono, me quidem nullam hactenus ad rogum duxisse de qua, omnibus consideratis, prudenter statuere potuerim fuisse ream. „
  3. Se dovessi giustificare con citazioni queste mie parole dovrei trascrivere almeno metà della “ Cautio. „ Por altro rispetto poi non è possibile di dare un sunto di questo libro, perché tratta la materia in modo quasi frammentario.