Pagina:Panzini - Che cosa è l'amore?.djvu/116

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su cui avanzava, quasi immersa, la linea nera del convoglio.

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Però era oramai mezzogiorno e il signore si preparò a far colazione: l’apparecchio o viatico che levò da una cestina e dispose bene bene, rivelava l’esistenza di un cuoco di casa, o forse anche di una di quelle mogli rare e preziose che preparano tutto per il marito che viaggia. Quel viatico rivelava inoltre che egli era un buongustaio e anche uno stomaco solido. Guardò con occhio commosso un’anca di cappone a lesso; pallida, piena, gelatinosa, accuratamente priva di bordoni e di piume, oh non come sono le ali e le ànche scheletriche nei disingannevoli cestini da viaggio! Guardò un bellissimo, brunito, rosato, profumato arrosto di filetto, disposto in ordinate fette. Esitò: finalmente prese delicatamente una fetta d’arrosto, aperse la bocca, mise un po’ fuori la lingua... In quel punto la dama fece una smorfia di supremo disgusto.

Il signore fissò: depose la fetta su le altre, non sulla lingua, e in tono di persona seccata disse:

— Oh, senta, cara signora, che lei mi voglia impedire di fumare, vada anche, benchè questo è scompartimento per fumatori; che non mi permetta di aprire il finestrino per un momento, sia pure; ma mangiare, ah, mangiare...