Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/294

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sarebbe stata consolata dall’amore, mai egli sarebbe piaciuto alle donne! La qual cosa ben può sorprèndere, essendo egli piacente di aspetto e virile.

Ma forse non può sorprèndere, considerando che egli era bensì giovane ma anche non più giovane, per effetto di quella sua precoce saviezza, che prima ho detto; non era dunque folle, non era frivolo! Perciò non poteva piacere alle donne.

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Già da quando conobbi Renato, mi parve che egli fosse avvolto in una atmosfera di tragedia. Il padre gli era morto l’anno prima, nello scendere dal treno, alla stazione di Cesena, di ritorno da una visita. Era medico; uomo di gran cuore e di subitanee passioni. Qualche volta Renato mi parlava del padre, ma in uno strano modo, come se l’affetto potesse venire profanato dalle parole; più sovente parlava della madre e dei nipotini, ma con una tenerezza accorata e dolorosa come in un presentimento di abbandono. La madre è lombarda, donna austera e di grande riserbo. Anche in questa lettera di lei, del 22 agosto 1915, appena un mese dopo la morte di Renato, appare