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Chi di noi disse allora tristamente: — Temo che la Germania stia per vincere la partita?
— È già vinta fin d’ora —■, disse allora X.,.
— E noi?
— Avremo qualcosa di meno del «parécchio», Ho la persuasione che ce la farà avere il papa.
***
— Ma sì. È un bel gesto.
Silenzio.
— Vittoria germànica?
— Completamente.
— Lei ne gode?
— No, ma è una delle ultime mie gioie...
***
— Non bevo, non giuoco, non fumo, mangio, ora, una sola volta al giorno, e mi pare di abusare di cibo : sono casto, non ho gioie di odii e di ambizioni: tni diverto a fare il braccio di ferro col ragionamento. È triste! Vinco sempre^.
Silenzio.
— Lei è di uno spaventoso realismo.
— Ma sì, la vita è una realtà.
— Non è preferibile giocare a scacchi?
— Ma no!
— Lei è sàturo di pensiero tedesco.
— Sì, è vero; pochi hanno studiato come me