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Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/313

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di Alfredo Panzini 307

Guarda un po’! Portano vìa la virtù anche alle scrofe, e poi le chiamano troie!

Noi siamo terribili tedeschi contro i pòveri animali!

***

A Forlì, sul muro della caserma, i soldati hanno disegnato una fortezza con certe merlature: Gorizia. Sui merli, un mùcchio di fieno; sopra il fieno, un cavallo di legno. Di fronte, le trincee italiane, e sul tricolore hanno scritto: «Quando questo cavallo il fieno mangerà, la fortezza si prenderà».

Gli ufficiali hanno fatto scancellare.

***

3 Settembre 1915.

Benito Mussolini, soldato, anzi bersagliere! Me ne parlava con tanta finezza Renato nel giugno del ’14, quando Benito era tyrannos di Milano! Accomiatàndosi dal suo «Popolo d’Italia», scrive:

Forse spunterà all’orizzonte, dopo questo sanguinoso e necessario urto di popoli, l’«uomo europeo».... e sarà tìtolo di legìttimo orgòglio l’aver