Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/351

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Ogni tanto intercalava accenni al Cadore; «Lu» ce, selve odorose, neve, monti, orizzonti divini!» E poi il suo cuore! «Sentivo la gioia del cuore che batte. Se si muore, si muore bene!».

I giornali al combattente non interèssano: piuttosto disgustano. Chi legge i comunicati del Cadorna? Guerra sopportata specialmente dall’esercito improvvisato: pìccola borghesia. La mamma disse a Gino : «Adesso, poi, farai i tuoi esami. La laurea, una posizione...» Sì, cara mamma,-ma ne riparleremo dopo la guerra! Mi sembrano parole dell’altro mondo quelle di questo mondo. Mi sento di potere vivere con una lira al giorno. Vorrei avere la gamba, il piede mozzo, per èssere lìbero dagli obblighi sociali. La donna che fa impazzire tanti, non è più un problema per me. Ho fatto l’occhio mèdico. Denudo completamente la donna! Elena stessa è pura fisiologia. La necessità della donna? Una necessità fisiologica, che la natura rinnova ogni ventiquattro ore. Gioia è soddisfare questa necessità, più grande gioia dominarla. La donna è natura, ma è fuori dalla virtù!

Di notte attendevo il sole; quando c’era il sole, attendevo le stelle. Non ho mai avuta la sensazione piena dell’immensità e della meraviglia del giorno come lassù.