Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/368

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Dopo aver bombardato, ecco tàvola bianca, champagne , qualche bella donnina che ammira gli uomini-aquila. Tartufi! — Come è andata? Pas mal! Cento feriti. Venti morti. E concludeva: — Non è simpàtico tutto ciò?

23 Febbraio, 1916.

Oggi d’improvviso è apparso Pierino. Sta bene: aitante, forte nel cappotto da artigliere. Titì, a vederlo, non ha parlato. Che stupore, che grazia! Pareva una pìccola signorina. Però che impressione ho provato io, quando Piero fece ricucire sotto la giubba grigia il piastrino di riconoacimento... Sua madre non sa a che serve.

29 Febbraio, 1916.

Da tre giorni si vive in istato di trepidazione per l’assalto che i tedeschi dànno a Verdun* Uragano di fuoco e di belve umane. Resisteranno gli uomini?

Campolonghi manda al Secolo d’oggi una