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Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/372

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366 Diario sentimentale


Aggiunse: — Gli occhi erano due; ora è uno soltanto, e se anche questo non va via, mi accontento. Ma l’illusione della vita è una sola, e io l’ho perduta!

Racconta che il suo soldato gli è morto dissanguato. Le sue ultime parole furono:

«Tenente vigliacco, ho sete.» — Ma che dovevo dargli da bere? Sul Carso non c’è acqua. — Racconta che vi sono figli di milionari, che, per non fare il soldato combattente, mèttono, sotto, la padella, negli ospedali. Vigliacchi!

Ma no, caro ragazzo! È che la guerra è una reazione chimica e disvela gli uomini per quello che naturalmente essi sono.

***

Fine Marzo, 1916.

I tedeschi sgrètolano attorno a Verdun. Cadorna è andato a Londra e Parigi, Briand è venuto a Roma, Asquith è venuto a Roma. Congresso di guerra a Parigi: coordinazione, fronte ùnico. Jusqu’au but! L’«Avanti!» li chiama juscobutisti.

Benedetto Croce consiglia di fare lavori seri di archeologia su i Messapi.