Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/389

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di buona famiglia» verrebbero meno dal desiderio.

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La trincea i chi ha fatto la danza della morte nelle trincee» e non vi è stato travolto» non ha che una sola via aperta davanti a se: la via del manicomio.

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Ore infernali: eppure la stanchezza mi aveva conciliato il sonno. Mi destai che era giorno , ma non fui destato dal rombo del cannone. Sentivo nelle guance qualcosa di caldo discendere verso la bocca e vi entrava dentro. Dio del cielo! Erano brani di cervello di un caporale che giaceva virino a me col cranio scoperchiato. Dio! Dio! Mai mi libererò da questa orribile impressione.

Tutto ha sapore di cervello umano. Schifoso! Non riesco ancora a mangiare.

Se qualcuno mi presentasse un piatto di cervello fritto alFuovo , offrendomi — se ne mangiassi — la più bella donna di tutti i tempi , fosse anche Elena, o madame Récamier , io volgerei la testa dal piatto.

È triste: ho sempre in bocca il gusto di cervello umano.