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Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/47

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di Alfredo Panzini 41


***

Incontro in via Rizzoli, il capitano X***, mio conoscente. — Nessuna notizia quanto alla mobilitazione?

— Pel momento, nessuna.

— Davvero?

Sorride.

— E se viene?

— Se viene, avremo due guerre....

— A quale frontiera....?

— Non so. Ma certo una guerra fuori d’Italia, e l’altra dentro.

***

Vado al Carlino. Ecco Mario Missiroli che ne esce. Ci salutiamo. Chiacchiereremo alquanto, poi andremo a cena insieme.

— Lo converta! — mi dice un giornalista — Missiroli è germanofilo!

— Non è vero! — dice sorridendo Missiroli — le spiegherò....

Missiroli è un giovane pallido, esile, diafano; figura un po’ da asceta. Pare cresciuto al chiaror bianco della luce elettrica, nelle lunghe notti vegliate alla redazione del giornale.

Intelligenza lùcida, fredda, lievemente ironica, sovrabbondante a spese, credo, delle facoltà