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Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/67

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di Alfredo Panzini 61


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A proposito di vino bevuto ieri dai preti, non è questa una mia malignità. L’amico dottore, qui di condotta, mi assicura che un signore — clericalone — sta, da ieri ad oggi, molto meglio.

— I tedeschi a Parigi, eh? — , gli ha detto il dottore.

— Non dico questo, — ha risposto il clericalone — ma sono notizie che fanno bene.

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Non riesco più ad andare dal macellaio per la spesa. Ho una visione macabra! Organi di animali, organi di uomini.

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Quell’intelligente municipio di Rimini ha, qui, per Bellaria, stabilito il calmiere... per le uova. Due uova, tre soldi. Non si trova più un uovo al mercato. I contadini le lasciano marcire, piuttosto! I contadini sono miti animali feroci. Devono essere loro che formano le iene dei campi di battaglia. Ma il piccolo chirurgo mio amico, dr. Cecca, ride coi suoi denti bianchi, nella faccia olivigna. Ha una frase chirurgica, spietata: — Viene, viene chi metterà il calmiere alla guerra!

— Chi?