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62 | Diario sentimentale |
— La peste! I mìcrobi della peste, del colera hanno il loro pabulum! E poi con questo caldo!
Oggi, penultimo giorno d’agosto, è di una limpidezza incantevole. È una vergogna stare a sentire la canzone azzurra del mare.
Chi vi è stato, racconta che le gallerie, i ponti del Veneto, sono tutti minati.
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Leggo: In Germania, le grandi fabbriche di stoffe a colori si sono oggi quasi esclusivamente dedicate al nero.
Anche il mio amico Prezzolini, oggi, nel Carlino, ripete le vecchie storie: Il mistero della generazione di un nuovo mondo europeo si compie. Forze oscure scaturite dalla profondità dell’essere sono al travaglio, ed il parto avviene tra rivi mostruosi di sangue e gemiti che fanno fremere. Noi non guarderemo soltanto il dolore. Salute al nuovo mondo! La civiltà non muore! Indietreggia per prendere un nuovo slancio. Si tuffa nella barbarie per rinvigorirsi.
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Quale cosa terribile succede in Francia? Leggo nel Giornale d’Italia (corrispondenza da Parigi del 25): Sento che l’insonnia domina qui so-