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Ces — 87 — Cha


Cesàreo: detto di parto compiuto per atto operatorio (dal lat. caedere = tagliare) mercè il taglio della parete addominale e dell’utero, onde si estrae il feto. Dicesi anche isterotomia addominale; gastroisterotomia. Secondo Plinio, Hist. Nat. VII, 9, Cosare fu così chiamato perchè nacque a caeso matris utero onde cesareo deriverebbe da Cesare.

C’est à dire: fr., esplicativo invece di cioè; non infrequente nel linguaggio giornalistico, specie quando si pretende al lepore ed all’arguzia.

Cestinare: voce familiare, specie del linguaggio giornalistico, e vuol dire gettare nel cestino, il che si intende delle carte inutili o giudicate tali e specialmente dei manoscritti indegni di stampa.

C’est la faute de Voltaire: ritornello di una canzonetta francese assai in voga sotto la restaurazione:

          S’il tombe dans le ruisseau,
          c’est la faute de Rousseau;
          et si le voila par terre,
          c’est la faute de Voltaire.

C’est le commencement de la fin: è il principio della fine! motto attribuito al Talleyrand su Napoleone I dopo i disastri di Spagna. Cfr. Shakespeare That is the true beginning of our end (Midsummer Night, V, 1).

Ceterum censeo Carthaginem esse delendam: motto intercalare con cui Catone l’antico concludeva ogni suo dire: «del resto io penso dover Cartagine esser distrutta». Ripetesi per significare l’insistenza di un’idea ad un dato fine, includendovi il concetto di ostilità e di inimicizia, onde il modo di dire: delenda Carthago.

Chablis: nome di un vino bianco di Francia, così detto dalla città di Chablis, Cabliacum dei latini. Questo vino è di rinomanza mondiale: spiritoso, fine, profumato, limpido, digestivo, eccita e non offende la intelligenza, resiste oltremare. Senonchè i mercanti rinnovano con questo vino i miracoli di Cristo che mutò l’acqua in vino alle nozze di Cana, giacchè ogni vino bianco è Chablis in Parigi, come ogni acquavite è Cognac. Eufemismi francesi: un po’ come da noi avviene pel Chianti.

Chaconne: musica e ballo dal ritmo lento e a tre tempi che serviva di finale nelle opere e ne’ balletti, ed era molto in voga nel secolo XVII.

Chacun à son tour: locuzione francese a cui equivale il nostro modo: una volta per uno, senza contare le molte locuzioni popolari, come questa: una volta corre il cane e un’altra corre la lepre.

Chacun avec sa chacune: V. Sa chacune.

Chaise longue: fr. poltrona o sedia a sdraio, voce nostra e classica; ma pochi l’usano. Stando al Fanfani, chaise longue sarebbe stata tradotta in Toscana in una orribile cislonga.

Chalet: una delle poche voci italiane, che ottennero l’onore della cittadinanza straniera è villa. Noi per compenso usiamo spesso la parola chalet, che in italiano si direbbe villetta svizzera, cioè a dire co’ tetti acuminati, sporgenti e le pareti rivestite di larice e adorne d’intagli che tale è lo stile delle casette rustiche nella Svizzera. Nell’antico francese v’è chaslet, derivato dal latino casa = capanna, onde chalet. Secondo il Littré chalet proverrebbe da un Castellettum: lat. sempre, dunque.

Challenger: ing., specie di piccola nave veliera, nota specialmente come da corsa e da diporto.

Chambertin: vino rosso di Borgogna, squisitissimo e di gran pregio: caro a Napoleone I.

Champagne: provincia della Francia, (dal latino campus = Campania) dai cui vigneti, in terreni ricchi di carbonati di calce e di silicati, si ricava il celebre vino di questo nome; bianco, spumante, e che produce un’ebrezza esilarante speciale: è perciò obbligatorio in ogni ricca imbandigione e nelle cerimonie delle inaugurazioni; almeno la moda e la consuetudine hanno imposto che così sia. Preparato con ammirabile cura in ogni particolare, diffuso in tutto il mondo, costituisce una delle ricchezze della Francia. La produzione media è valutata a sotto milioni di bottiglie. I nomi di Moët, Cliquot, Roederer, etc., fabbricatori di questo vino, hanno rinomanza mondiale. Oggi che si tende ad imitare gli inglesi e una