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Cru — 119 — Cur


Crucifige, crucifige eum: Vangelo di S. Giovanni, XIX, V, 6, crocifiggilo, crocifiggilo! grido dogli Ebrei chiedenti a Pilato la morto di Cristo. Usasi come grido di persecuzione e vendetta.

Crumiri: V. Krumiri.

Cuagga: (Equus quagga o Hippotigris quagga). È un equino affino alla Zebra, ma striato solo nella parte anteriore e mediana del corpo e cogli arti privi di striature. Vive nella parte orientale dell’Africa meridionale.

Cubia (occhi di): l’apertura o, meglio, l’insieme delle due aperture circolari di prora da cui escono le catene o le gòmene per le ancore. Lat. excubiae?

Cubicolo: dal latino cubiculum, camera da letto presso i Romani, dal verbo cubare = giacere, dormire. La parola cubicolo si incontra talvolta in libri che trattano di argomento romano.

Cubilot: tipo di alto forno per la fusione della ghisa.

Cuccetta: dim. di cuccia, indica il letto minuscolo, spesso sovrapposto l’uno all’altro, che è nelle cabine de’ bastimenti.

Cucuzzielle: voce dialettale napoletana: le zucchettine. Cfr. cocuzzolo.

Cugino: nello stile di Corte cugino non è solo grado di parentela ma segno grazioso di dimestichezza ed affetto dei sovrani fra loro o verso altrui. I Re di Francia chiamavano nelle loro lettere cousins non solo i principi del sangue, ma i pari, i duchi, i cardinali, etc. Presso la Monarchia Sabauda coloro che sono insigniti del collare dell’Annunziata hanno onorato nome di cugini del Re.

Cui bono?: lat. a che giova? fr. à quoi bon?

Cui prodest scelus, is fecit: commise il delitto quegli cui il delitto fu utile. Seneca, Medea, 500. Sentenza usata nel linguaggio giuridico: vera il più delle volte!

Cul-de-lampe: sgarbata locuzione francese, usata dai librai por indicare che nella fine di alcuni capitoli del libro descritto lo righe della stampa sono in tal modo disposto da formare un Piede, una Base di lampada. | Cul di lampada era anche detta la parte posteriore dogli antichi cannoni ad avancarica.

Cui de sac: via senza uscita, via cieca. Oggi meglio si dice impasse. V. questa voce. I nostri dizionari registrano la parola ronco, strada senza uscita, quasi ritorta e chiusa come una roncola, e la locuzione metaforica esser nel ronco per dire «trovarsi in un ginepraio, in un labirinto». Via del Ronco è altresì il nome di una strada chiusa in Firenze. Ma il vero è che questa buona parola italiana, suggerita pur dai puristi, non ha onore di grande diffusione. La parola cul de sac non è molto bella ma, osserva il Voltaire, la populace les a nommées culs, et les reines ont été obligées de les nommer ainsi. La locuzione francese leggesi anche tradotta in cul di sacco, e non solo è brutta, ma anche impropria chè del sacco dicesi fondo.

Cum grano salis: con un grano di sale, cioè «con un pizzico di buon senso» (Plinio il vecchio, Hist. nat., 28, 8).

Cumquibus o conquibus: motto latino familiare per indicare quei mezzi coi quali (= cum quibus) si fa tutto, anche far rimontare i fiumi alla natia sorgente, cioè coi danari. Quibus = argent. Voce del gergo francese.

Cunctator: indugiatore, temporeggiatore, voce latina spesso usata in buon senso, in senso ironico, per significare chi sa con prudenza destreggiarsi. | Cunctator fu sopra nome dato a Q. F. Massimo che, col temporeggiare, tenne a bada Annibale (Livio 30, 26, 9).

Cuòco: è colui che fa di cucina, non il presente del verbo cuocere che scrivesi cuòcio, noi cociamo, voi cocete, essi cuòciono. Pass, rem., cossi. Cong. pres., che io cuocia, che noi cociamo, cociate, cuòciano.

Curaçao: rosolio preparato con la scorza d’uno speciale arancio (citrus vulgaris), ed è così detto dall’isola di Curaçao nelle Antille ove codesta pianta fiorisce copiosa. Voce olandese.

Cura Kneipp: dal nome dell’abate Sebastiano Kneipp, parroco dì Woorishofen (Baviera) n. 1821, m. 1897, che ne fu rigido ed instancabile propagatore. Consiste in una energica cura idroterapica ed igienica secondo i dettami della fisiologia. Questa cura, se non è il tocca sana di