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Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/239

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Fui — 197 — Fur


Fuimus Troes: così dice il sacerdote Panto, ove Enea narra della ruina di Troia [Aen., II, 325); fummo Troiani, ora cioè non lo siamo più, non abbiamo patria, nulla più siamo! Ripetesi il motto dolorosamente riferendosi ad uno stato di cose che più non è ne potrà essere.

Fujo: voce della lingua nostra fuori d’uso e vale ladro, lat. fur, cfr. furto, furare; e fuja nel senso di meretrice:

               Messo di Dio, aiiciderá la fuja
          e quel gigante che con lei delinque.

Dante, Purg., XXXIII, 44, 45.


Fujo vale anche nella lingua nostra antica per aureo, latino furvus. NB. Si registra questa parola perchè non la trovo registrata ove dovrebbe essere, cioè nella Nuova Crusca.

Fumetto: nome dato in Toscana ad un liquore consimile al mistrà.

Fumista: termine volgare del dialetto milanese che significa il fabbricatore e l’operaio di stufe, camini e simili. Dal francese fumiste.

Fumiste: voce del gergo francese che significa trompeur, mystificateur: mot a mot: homme qui fait fumer les gens, e secondo altri: homme dont les actes ne sont que de vaines fumées. Dunque in italiano ciurmadore bindolo^ imbroglione: in verità i termini sono tanti che credo ogni regione italiana abbia il suo speciale vocabolo. Eppure fumiste occorre non raro, specie nel linguaggio dei giornali. Voce, del resto, effimera come tante altre parole del gergo francese di cui si compiace talora o di cui per ignoranza e fretta subisce l’influsso il giornalismo italiano. Singolare tuttavia è la forza di espansione e di diffusione che hanno queste parole dell’Argot.

Fumoir: in francese indica lo stanzino la sala dove è permesso fumare e v’è l’occorrente. Non vi corrisponde voce italiana, perchè da noi più semplice il costumo e certo complicate raffinatezzo del vivere — su cui il giudizio dell’uomo savio non può essere incerto — ci vennero da altri paesi.

Funambolismo: astratto di funambolo. V. pel senso Acrobatismo.

Funzionamento: neol. per l’atto del fungere, la funzioni, dal fr. fonctionnement.

Funzionare: neologismo oggi prevalente nella lingua dell’uso in luogo di altri verbi come fare, agire, esercitare, lavorare: uomini e macchine parimente funzionano. Manifestamente la parola si formò non per forza estensiva della voce funzione, da fungere, ma su lo stampo della equivalente voce francese fonctionner, e così dicasi del nome funzionario, fr. fonctionnaire, con il quale nome si intende un ufficiale publico, ma rivestito di alcuna autorità superiore e alto grado; e così pure non bello nè nostro è il faciente funzione di sindaco invece di prosindaco o vice-sindaco.

Funzionario: V. Funzionare.

Fuociii di S. Elmo: V. Elmo.

Fuoco sacro o fuoco di S. Antonio: in medicina è sinonimo di erisipela carbonchiosa, forma di carbonchio particolare ai suini.

Fuor d’opera (un): fr. hors-d’oeuvre: nel senso di inutile, superfluo, è locuzione comune. Es. «Dell’on. X*** è un fuor d’opera tessere la biografia» .

Fuoribanda: lato esterno del bastimento.

Fuoribordo: parte esterna del bastimento dai due lati.

Fuori i barbari: grido di guerra attribuito a Papa Giulio II della Rovere che pontificò fra gli anni 1503 e 1513. Motto divenuto proverbiale.

Fuorviare: per sviare, traviare, è dal Rigutini notata per voce «nuova e sgarbata»: è pur ripresa dal Fanfani, nè invero appare necessaria, come è il caso di molti nostri neologismi, abusivi e non richiesti.

Furgone: V. Forgone.

Furia francese: locuzione formatasi certamente in Italia e che i francesi ripetono sì in forma italiana che in francese, furie française, per significare l’impoto bellico di quel popolo bellicoso, specie nel primo impeto. C. Cesare nel suo De bello Gallico vi accenna, ma l’espressione caratteristica si deve esser formata nel ’500 al tempo delle mirabili battaglie di cui l’Italia fu teatro: Fornovo, Marignano,