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Imm — 234 — Imp


Immobiliare: trovasi usata questa parola, versione del fr. ìmmobilier, come attributo generico di operazioni riguardanti i beni immobili (bona immobilia), cioè case e terreni. Es. Credito immobiliare.

Immobilizzare: per rendere immobile ridurre in istato da non potersi muovere, operare, esercitare alcuna azione, ricorda il francese immobiliser, in italiano, meglio immobilitare, ma questo verbo mi pare alquanto disusato.

Immondo: parola più che italiana (non mondo, immundus, non pulito, impuro): ma parrà soverchio acume il dire che questa parola è spesso usata da noi con la frequenza e il senso del fr. immonde?

Immortali: erano gli Dei presso gli antichi, contrapposti ai mortali, cioè agli uomini. Ma i francesi nella geniale loro enfasi (geniale, a chi piace!) chiamano familiarmente immortel l’accademico della loro Accademia. Les quarante immortels.

Immortalizzare: per immortalare è brutto doppione ed inutile, derivato dal fr. immortaliser; e così dicasi di eternizzare (fr. éterniser) per eternare.

Immunità: (dal lat. in e munus: servizio, immunis) in medicina indica la resistenza organica alle sostanze tossiche, ai contagi, allo sviluppo degli agenti patogeni. L’immunità può essere innata o acquistata, come ad es. col vaccino contro il vaioolo.

Impagabile: nel senso iperbolico di cosa che non ha prezzo, inestimabile, specialmente detto in senso faceto o di scherno, è il francese impayable = extraordinaire, bizarre, plaisant. In italiano, val tant’oro quanto pesa, e infiniti altri modi di cui è ricca la favella del popolo.

Impaperarsi: papera (propr. la femmina del papero) è lo sbaglio nel parlare e nel pronunciare, nel gergo teatrale anzi è voce tecnica: dicesi familiarmente impaperarsi per confondersi nel parlare, prendere delle papere. V. Papera. | Impappinarsi, è alquanto diverso e vale perdere il filo, imbrogliarsi.

Impasse: ronco, via cieca, via senza uscita (V. Cul de sac) e deriva da un in negativo e passe cioè via per cui non si passa. Parola francese non infrequente fra noi. Es. «un temperamento che desse modo al Governo di uscire senza disonore dall’impasse in cui si è cecamente cacciato». E chi scrive così è un professore di Università italiana!!

Impavesate: ter. mar., cassoni che corrono da prua a poppa sul capo di banda delle navi da guerra, coperte di incerate, nei quali ripongonsi le brande dei marinai durante il giorno.

Impeccabile: letteralmente che non può peccare. Questo aggettivo riferito con speciale significato al contegno, al vestito, al decoro etc., ricorda l’irreprochable francese. Es. «egli è d’una squisita cortesia e d’una notevole amabilità, modesto, impeccabile nel suo portamento»

Impedenza: V. Induttanza.

Impedimenta: e talora in italiano impedimenti, voce tecnica del linguaggio militare de’ Romani per indicare i bagagli, i carriaggi, i somieri, le provvigioni che accompagnano un esercito in moto e ne ritardano o impediscono lo spedito andare: voce così espressiva che non è caduta dall’uso. Expediti invece erano detti i soldati quando non erano impediti dai bagagli.

Impegnarsi a fondo: dicesi quando uno nell’intraprendere alcuna azione opera in modo risolutivo così da non potersi ritrarre più per ricominciare. Dal linguaggio delle armi e della milizia passò la locuzione al linguaggio politico specialmente. Delle varie questioni che i puristi fanno sul verbo impegnare, V. il Rigutini, op. cit., che ampiamente ne ragiona.

Imperativo categorico: (Kategorischer Imperativ) frase usata da E. Kant nella sua opera filosofica Grundlegung der Metaphysik der Sitten, per indicare la legge morale che comanda o proibisce, all’infuori di ogni considerazione di utile o di piacere. «Opera unicamente secondo quella massima per la quale tu puoi nello stesso tempo volere che essa divenga legge universale». Dicesi talora nell’uso comune e fuori di ogni senso metafisico, imperativo categorico per ordine assoluto, condizione che non si può tralasciare.

Imperialismo: (fr. impénalisme, ingl.