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Lam — 266 — Lan

della Cina, a gran disegni e di colori diversi dal fondo; usasi specialmente per tappezzeria e per mobili.

Lampista: fr. lampiste da lampe = lampada. «Volendo formare in simile modo il vocabolo ci converrà dire lampadista da lampada»: questo è il giusto ragionamento del Rigutini, ma converrà trovare poi chi usi questa parola! Il vecchio vocabolo toscano è lumaio.

Lampisteria: luogo dove si tengono e accomodano i lumi: dal fr. lampisterie.

Lampo: così sono chiamati da noi, con neologismo metaforico, quei treni a gran percorso, con carrozze di lusso e comunicanti fra loro, i quali hanno una velocità superiore e meno fermate dei consueti diretti.

La natura ha orrore del vuoto: V. Natura abhorret vacuum.

La navicella del mio ingegno: locuzione metaforica non infrequente, tolta dalla famosa allegoria dantesca con cui si dà proemio al Purgatorio.

               Per correr migliori acque alza le vele
               omai la navicella del mio ingegno,
               che lascia dietro a sè mar sì crudele.

Lanca: dicesi di terreno, o bassura, in generale invasa dalle acque, e relitto di letto di fiume.

Lanciare: detto di cosa o persona che si mette in mercato e si fa audacemente e accortamente conoscere al publico, è verbo usato in modo neologico e assai comune. Es. lanciare un libro, un giornale, un articolo di commercio, una ballerina. (?!) Verbo di manifesta provenienza francese: lancer quelqu’un = farlo conoscere.

Lancieri (Quadriglia di): noto ballo figurato, di origine inglese, introdotto in Francia verso il 1868; la sua tipica musica e la grazia delle figure resero il ballo popolare sì in Francia che presso di noi. (Quadrille des Lanciers).

Lancinante: come attributo di speciale sensazione di dolore fisico, quasi che una lancia vi penetrasse, è termine medico dell’uso, notato dalla Crusca; ma dal Petrocchi confinato tra le voci fuori d’uso. More solito!

Landau: voce tedesca, landau, che i francesi pronunciano secondo l’indole della loro lingua, landô, e noi di solito alla francese. La scrittura landô, accolta dal Petrocchi, mi pare poco usata. Nota foggia di vettura signorile a quattro ruote con due mantici che si chiudono a piacere. Il nome deriva dalla città di Landau in Baviera ove primamente tali legni furono fabbricati.

Landaulette: diminutivo francese di landau, nota specie di vettura.

Landlord: in inglese: Signore di terre, latifondista, in opposizione a tenant = affittaiuolo.

Landsturm: voce tedesca che nel senso vale come leva in massa. Oltre l’esercito permanente, la riserva e la landwehr, la Germania ha la landsturm, chiamata alle armi di tutti i cittadini nei momenti di supremo pericolo: comprende tanto coloro che per varia ragione non prestarono servizio militare, come i soldati che per ragione di età passarono dalla Landwehr alla detta Landsturm. La Landsturm venne chiamata per decreto di Federico Guglielmo III di Prussia nel 1813 nella epica guerra contro Napoleone. Quel decreto contiene le norme che regolano questo supremo istituto di difesa.

Landwehr: milizia per la difesa del paese; istituto militare germanico per cui è fatta leva di popolo già esercitato alle armi, cioè che appartennero al servizio attivo, in caso di bisogno di aiuto alle prime linee dei combattenti. Da Land, paese e Wehr, difesa.

Langue de chat: nome dato francesemente ad una foggia di pasta o di cioccolata, simile alla lingua del gatto.

Langue verte: locuzione francese per indicare le parole neologiche e del gergo, non ancora accolte nei lessici letterari.

Laniero: agg. neologico di lana, usato come aggiunto di industria; formato forse a somiglianza di cotoniera, da cotone.

Lansquenet: V. Lanzichenecco.

Lanterna! (alla): traduzione, divenuta comune, del grido francese à la lanterne, mettre à la lanterne o lanterner (come dicevasi allora). Durante la rivoluzione francese era una specie di supplizio che la plebaglia furente infliggeva a quelli cui