Vai al contenuto

Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/506

Da Wikisource.
Sta — 464 — Sti


Statu quo: lat., lo stato, cioè le condizioni in cui sono (o erano) le cose: nota locuzione usata specialmente nel linguaggio diplomatico. Es. conservare lo statu quo, i fautori dello statu quo.

Stayer: voce ingl. dello sport. Vale resistente, e si dice di quel corridore che ha fatto prova di resistenza su lungo percorso. Noi diremmo di fondo.

Stazionare: neologismo «non bello» (Rigutini) essere di stazione. Per essere, abitare, esser di presidio, non mi pare che s’usi molto, come appuntano i puristi; ma sì bene nel senso di restar fermo in dato luogo per impegno od ufficio, o per deliberato proposito (fr. stationner).

Stazionarietà: neologismo, l’essere stazionario, non andare nè avanti nè indietro. Uno dei tanti astratti di cui usa ed abusa l’italiano moderno.

Stazionario: fr. stationnaire, è detta quella nave da guerra che, allo scopo di pulizia o di protezione, è di stazione in qualche porto straniero.

Stazione di salvataggio: term. mar., luogo di costa provveduto di barche di salvamento e di opportuni attrezzi, da cui si accorre per salvare naufraghi. V. Salvataggio e Life-boat.

Stazione di smistamento: V. Smistare.

Stazione di testa o di regresso: (dicono anche di testata), si chiamano quelle stazioni che non hanno prosecuzione, ed i treni devono tornare indietro. Tali stazioni, come quella di Roma ad esempio, permettono ai treni di penetrare nell’interno della città, il che non avviene con le stazioni dette di passaggio.

Stazza: term. mar.: misura di capacità interna dello scafo delle navi, riferita alla tonnellata di stazza, la quale è un volume di metri cubi 2.831685 pari a 100 piedi cubi inglesi. Distinguesi stazza lorda da stazza netta: stazza lorda indica l’intera capacità della nave, stazza netta è quella dedotta sottraendo quelle parti di bordo che, servendo ad altri uffici, non possono essere usate per stivare merci. Der. stazzare, stazzatura, stazzatore (perito). Per l’etim., cfr. stazzo, stanza, stare.

Stazzare, stazzatura, stazzatore: V. Stazza.

Steamer: voce inglese, accolta anche nel francese moderno: nave a vapore (Ingl. steam = vapore).

Stearina: nome dato tanto all’acido stearico (candele di stearina) come a quel componente di ogni corpo grasso che è l’etere glicerico dell’acido stearico.

Steatite: nota specie di minerale (silicato idrato di magnesia), usato per segnare le stoffe, scrivere su le lavagne, etc. ([testo greco]).

Steeple-chase: voce inglese dello sport; indica una corsa con ostacoli artificiali, su terreno piano. In origine era su terreno libero, e serviva come esercizio a’ cavalieri e cavalli per la caccia della volpe: nominavasi con tale nome (corsa al campanile) perchè i cavalieri, designato un campanile, quivi accorrevano da ogni parte, affrontando gli impedimenti del suolo. In certo nostro linguaggio giornalistico e mondano dicesi steeplechase in senso figurato per indicare gara con ostacoli, concorso, fare a chi arriva prima, etc.

Stellage: parola tedesca con desinenza francese (V. Kluge., op. cit.)., usata nel linguaggio di Borsa: indica un contratto col quale, mediante il pagamento di un premio convenuto, si ha la facoltà di consegnare al contraente o di ritirare dallo stesso ed ai medesimi prezzi una data quantità di titoli. Più comunemente da noi dicesi opzione.

Stelloncino: nel gergo giornalistico vale press’a poco come trafiletto: questo, breve scritto tra due linee; quello, tra stelle o asterischi.

Stenòsi: term. med., ([testo greco], stretto) restringimento. Es. stenosi del piloro.

Stetoscòpio: nome di istrumento medico usato nelle diagnosi per fare l’ascoltazione diretta: inventato dal medico Renato Laënnec (1781-1826), Lo stetoscopio è un tubo di legno o di metallo, che si usa come una tromba acustica, applicando su la regione da ascoltare la parte foggiata a cono, mentre su l’altra, appiattita (padiglione), si adatta l’orecchio dell’esaminatore. (Dal greco [testo greco] = petto e [testo greco] = esaminare). Si dice che questo istrumento sia stato suggerito al Laënnec dalla riluttanza di una dama a farsi porre l’orecchio sul