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LA BOÒPIS


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erché questo grande uomo, quando era riscaldato in una sua orazione, nessuno lo fermava più.

Ma oggi che quello scenario di passioni e di genti non è più, e rimangono soltanto le parole di lui, ci piace esaminarle queste parole non con indifferenza, non con parzialità, non con gli occhiali dell’erudito. Non so nemmeno io dire come. Così! Ha ragione Cicerone, ha ragione Clodia: tutti abbiamo ragione.

Per Giove Statore! Quasi quasi sarei per dire che ha ragione anche la critica pura della ragione.

Le insolenze di Cicerone contro Clodia si trovano in molti luoghi, e più specialmente in una orazione che egli tenne per difendere il già nominato Celio, in una grande causa, davanti al popolo romano.

Clodia vi appare cosi repugnante che Taide è trattata da Dante con più riguardo. Forse Taide e Mirra scellerata, messe insieme!

E anche qui non possiamo a meno di am-