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il bacio di lesbia 35

mortale il suo organista. — Qui Augusto diede in un largo sorriso che turbò Orazio.

— Mai detto questo, — disse Orazio.

— Si che l’avete detto: ecco qui! — E Augusto puntava col dito sopra una pagina del volume dove un verso era notato col lapis niger. — Se non immortale in tutto, immortale in gran parte, — disse Augusto; e lesse: — «Una gran parte di me eviterà la sepoltura». Come sono vanitosi questi poeti ! Caro Orazio, siamo a un dipresso della stessa età. Io ho due anni più di voi e, a regola di giuoco, dovrei andarmene prima di voi. Perciò ordinerò per voi un bel mausoleo. Io, Augusto, avrò un mausoleo pili grande: ma, o mio lepido e illepido Orazio, quello che c’è dentro il mausoleo di Orazio non varrà molto di più di quello che c’è dentro il mausoleo di Augusto.

— Ma perché questi discorsi? — disse Orazio — . Se morite prima voi, vi vengo dietro e invito Mecenate a venire anche lui, come alle calende di marzo. Se muoio prima io, vi nomino mio erede universale; cosi vi pagherò l’imposta sul celibato.

— A parte gli scherzi, — disse Augusto, — credo che voi vivrete a lungo nella memoria degli uomini, e sarete ricordato specialmente come Orazio satiro. È li che siete più sincero e veramente amabile. Dite la verità: come sa-