Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/153

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profitto: nè credente nè scettico, prendeva allegramente la vita; e allora si divertiva ad intessere con fare scherzoso o paradossale, la cronaca de la città, perchè ora lo stupore, ora lo sdegno, ora la pietà si dipingevano con sì viva sollecitudine sul volto del vecchio che era un piacere il proseguire.



Un giorno G. Giacomo pregò assai vivamente il suo nuovo commensale perchè facesse presto a sbrigargli i suoi affari, chè più non si poteva trovare in fondo di quelle vie lunghe che sembrano senz’uscita, con quelle case enormi di sette od otto piani, dove la gente deve vivere senz’aria nè sole. Ci voleva uscire da quella prigione. Ma ciò che sopra tutto lo turbava e lo meravigliava era l’incessante andare de la gente, l’agitazione turbinosa di quella vita.

— Io mi sono domandato — diceva — come fanno ad avere il cuore, lo stomaco e il cervello