Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/191

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errore. Molte azioni che una volta erano lodate come buone, oggi sono o derise o condannate; e molte che noi condannavamo, vengono ritenute come savie ed accorte.

È come un temporale che sorge, e l’ombra si stende anche su questi miei campi, e il sole mi si scolora e quasi mi pare che la terra non sia più così lieta e fiorita come una volta e questa nuova età abbia perduta la sua primavera.

Anch’io — aggiunse tristamente sorridendo — dirò col poeta: ipsae rursus concedite silvae. Ma non è per me, ma per quel mio figliuolo che mi affliggo.

Tu lo vedi; egli era stato allevato perchè vivesse una vita come fu la mia: qui passare i suoi anni con bella figliuolanza d’attorno, lavorare nei campi, vivere ne la mia casa.

Il suo corpo, un giorno, avrebbe riposato presso il mio, lassù (e indicava il cimitero su l’alto del colle, il cimitero solatio e solitario dai cipressi grandi che si scagliano al cielo).

Don Leonzio mi disse che la religione comanda di non amare le cose terrene, perchè l’animo è