Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/212

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Chi ha quello sguardo non ha conquiste nel mondo, ed io voglio che tu conquisti.

Certo tu sarai buon lottatore perchè sei cresciuto al sole, libero e forte: hai saldi muscoli per abbrancare ne la lotta, hai sani nervi per godere la vita. Ma io ti darò di più: ti svellerò da l’anima tutti i pregiudizi di fede, di coscienza, di patria; fatale eredità di errori trasmessi col sangue; ti strapperò ogni poetica sentimentalità, ogni visione, ogni utopia che tenta sottrarsi a l’inesorabile analisi de la ragione, e ti stamperò ne la fronte due pupille vive, che fanno incurvare a gli altri il capo: due pupille che non si offuscheranno mai di pianto, scintillanti d’energia, invincibili ne l’ottenere.

Su su, è l’ora, è l’ora! Su da quel tuo letto, se vi riposi; via da quella casa, se tu la ami. Altro letto, altra casa ti aspetta! Il sole oramai sorge, la tua giovanezza oramai tocca e matura il suo fiore; e il tempo già fugge.

Oh, abbatti, o figlio, le viti che piantò tuo padre! Egli potò quei tralci e riposò a l’ombra di queste piante; e il succo di quei grappoli e la