Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/216

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dava a credere un grosso scartafaccio di conti. Una interruzione di parecchi mesi seguiva l’ultima pagina da lui segnata, poi le note ed i computi de l’azienda domestica erano ripresi secondo l’ordine che egli soleva, e non mancava la spesa de le messe pel suffragio de la sua anima e la spesa de la minestra e del pane e del vino per i poveri, quando suona mezzodì da la pieve, così come egli soleva.



Proseguiva il suo viaggio per quella che fu la sua casa. Giunse ne la stanza che fu la sua.

In un canto del gran letto vi riposava quella che era stata così buona e mansueta compagna de la sua vita. Auliva la stanza di verginità rifiorente in quella casta vecchiezza; e la testa grigia, la faccia scarna era adagiata su di un alto guanciale e le mani esili giunte sul petto ed intrecciate ad una grossa corona.

Forse si era addormentata pregando; e le labbra, mosse ogni tanto, parevano come ragionare coi santi e coi morti di cose lontane. Povera vita di