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Capitolo XV.

“Quis est proximus tuus?„

Storia d’Italia! Un cavaliero cavalca un somiero. Sono giunti in vista del Campidoglio. Che nome! Ma Capitolium fuit! Il somiero non vuol salire quella vetta, e ribalta cavaliero e elmo di Scipio.

Il rosignolo, morto; il gallo, morto! Triste storia!

E in questa meditazione — nel silenzio dello studio, rimasto vuoto dopo la partenza del giovane — questa voce si udì:

«Beatus, buon dì».

«Ciao, caro».

Era il pappagallo, animale calunniato.

«Povero Loreto! Tu non sei nè insensibile nè demoniaco. Sei quello che sei. E così Biagino non è nè buono nè cattivo. È quello che è. È masnadiero. E così il somiero ubbidisce ai sensi che ha.